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La BIOARCHITETTURA studia come costruire case sane che ci permettano di mantenere e salvaguardare la nostra salute. Radiazioni e gas provenienti dal sottosuolo, utilizzo di materiali tossici, campi elettro magnetici, impianti di climatizzazione ed errata disposizione delle camere possono essere causa di disturbi o vere e proprie malattie.
Interventi ecologici per una casa e una vita più sane, possono essere realizzati nella fase iniziale di costruzione cominciando dalle fondamenta nel senso più letterale del termine o, se ci si trasferisce in un appartamento già strutturato, possono essere previsti predisponendo appositi accorgimenti con una spesa variabile e magari programmata nel tempo. L'architettura bio-ecologica e la bio-edilizia focalizzano l'attenzione proprio sull'uso di materiali naturali o comunque non tossici, sullo sfruttamento dell'energia solare (per esempio attraverso pannelli solari o giardini vetrati), applicando tecnologie alternative per contrastare l'inquinamento elettromagnetico e per la rivalutazione del verde come fattore importante di ossigenazione dell'ambiente.
Un luogo salubre e protetto studiato dagli esperti in relazione ai materiali di cui è costituita, agli oggetti che la arredano, alle scelte degli spazi, alla disposizione e all'uso accorto degli elettrodomestici, che pure rendono più semplice la vita. Al di là di impossibili utopie, una casa "ecologica" non sarà mai naturale al centro per cento. È possibile, però abbinare in maniera intelligente comodità e difesa dai fattori nocivi della più svariata origine.

SCELTA DEL LUOGO
Nell'antichità si lasciavano pascolare le mandrie di bestiame sui terreni scelti per la costruzione delle abitazioni. Segno favorevole era la perfetta salute degli animali, di cui si analizzavano le interiora dopo la macellazione: gli organi dovevano essere sani, specialmente il cervello, il fegato e i reni. Oggi è sufficiente analizzare il terreno per escludere la presenza di radioattività e di gas nocivi come il radon (anch'esso radioattivo). Il terreno deve essere ben esposto al sole (tranne nei paesi dal clima molto caldo) e ben ventilato, lontano da tralicci dell'alta tensione, da ripetitori telefonici (più la ricezione telefonica e televisiva è bassa, meglio è), lontano il più possibile da strade ad alto scorrimento e autostrade.

Casa sana dalle fondamenta
Partiamo dalle fondamenta: ossia dai materiali che compongono le strutture della casa. Un casa sana deve essere costruita con materiali naturali, in grado di garantire la giusta permeabilità al vapore. Le mura devono, cioè, poter "respirare" perché attraverso le pareti avviene un continuo ricambio d'aria che garantisce la fuoriuscita dei vapori, il giusto grado di umidità all'interno e la dispersione degli elementi nocivi comunque presenti tra le mura domestiche. Evidentemente non si può prescindere dal fatto che la maggior parte delle moderne abitazioni è in cemento armato, né si può nascondere il danno che si arreca all'ambiente per ottenere alcuni materiali. I principi della bioarchitettura suggeriscono, però, che il cemento armato abbia tutti i ferri strutturalmente collegati a una importante ed adeguata messa a terra per evitare un effetto di "gabbia di Faraday", un fenomeno elettrico di isolamento che si può verificare, per esempio, nei centri commerciali ospitati in grandi capannoni dove vengono bloccati gli scambi energetici. Oltre a collegare i ferri del cemento armato a massa, quindi con un impianto di messa a terra, occorre collegarli poi ad un adeguato parafulmine. E' necessario poi prestare attenzione ai muri. La muratura realizzata con blocchi di gasbeton (materiale naturale contenente sabbia e calce) garantisce la traspirabilità delle pareti evitando la formazione di macchie e muffe da umidità, ma anche legno, pietra e laterizio vanno benissimo. Gli isolamenti dei muri e sotto i pavimenti dovrebbero essere costituiti in materiali naturali come il sughero, evitando il polistirolo. I materiali "amici" della casa sana sono, in assoluto, la pietra, il cotto e il legno, mentre andrebbero scartati tutti quelli sintetici. Anche per i materiali naturali, d'altro canto, perfetti dal punto di vista igienico, va considerato il danno arrecato alla collettività per il degrado dell'ambiente, dal momento che, come è ovvio, non si rigenerano.
Per ciò che riguarda i rivestimenti interni delle pareti, le piastrelle andrebbero riservate alla sola cucina. Per il resto della casa, l'esigenza primaria è, infatti, quella di lasciare che le pareti traspirino. Evitare, quindi, smalti e vernici sintetiche che fra l'altro, sprigionano anche sostanze tossiche, e preferire vernici naturali ad acqua. Prima dell'imbiancatura, la parete deve essere trattata con calce mischiata a collanti ecologici. Se si sceglie la carta da parati, accertarsi che sia porosa e che non venga applicata utilizzando collanti tossici (meglio la colla di riso).

I pavimenti
La salubrità delle quattro pareti dipende anche molto dal pavimento scelto. Vediamo le caratteristiche dei diversi materiali.
Pietra: è bella, non è soggetta a usura, ma ha due limiti: è un prodotto di estrazione che, una volta scavato e tolto dalla cava, non è più rinnovabile; inoltre, in particolari casi, può emettere del radon. Per evitare questo inconveniente (più probabile se il prodotto è nuovo, appena cavato), è sempre bene aver cura di arieggiare molto bene gli ambienti.
Ceramica: visto che materiali quali il marmo o il granito, per esempio, durante la lavorazione possono comunque essere trattati con sostanze sintetiche inquinanti e disperdere nell'ambiente polveri di silicio dannose per la respirazione, oggi si tende a rivalutare la ceramica, derivato dall'argilla, resistente, prodotta senza danneggiare l'ambiente e che non necessita di finiture nocive.
Moquette: se non è sintetica, per esempio di iuta o di lana, può essere considerata materiale altamente ecologico, ma va lavata spesso perché è ricettacolo di polvere e di acari. Scegliere quella molto bassa, di tipo raso e a trama orizzontale. Prima della posa, predisporre sul pavimento, disposto in diagonale, una treccia piatta di filo di rame da elettricista: evita l'accumulo a terra di cariche elettrostatiche, particolarmente presenti e negative per la salute se il prodotto è sintetico o gommato. Per fissarla al pavimento, rifiutare le colle, da cui si possono sprigionare vapori dannosi: meglio far usare uno speciale nastro bioadesivo.
Legno: evitiamo quello derivato da piante a rischio di estinzione come afrormosia, iroko, mogano, palissandro, teak. Bene, invece, il pino, l'abete comune o l'abete rosso. Il pavimenti in legno ha due limiti: negli interstizi e nelle fessure si possono accumulare polveri e acari; spesso, inoltre, per lucidarlo vengono usate sostanze e vernici contenenti gas dannosi: per esempio, formaldeide, ormai vietata in Italia ma che può essere ancora presente nei materiali di importazione. Per lucidarlo
usare solo vernici naturali a base di cera d'api od olio di lino: trattamenti che durano meno di quelli con vernici a base chimica (in genere vanno ripetuti ogni due anni) ma garantiscono un pavimento sano.
Sughero: si tratta di un legno molto particolare ricavato dalla corteccia di una quercia tipica dell'ambiente mediterraneo. Posato su pareti e pavimenti, costituisce un ottimo isolante termoacustico, lascia traspirare i muri e può attenuare l'incidenza dei campi elettromagnetici. Non è, inoltre (contrariamente alla convinzione comune), un prodotto deperibile: il tipo "biondo"è, invece, molto resistente all'attacco del tempo e delle muffe.
Linoleum: a torto molti, confondendolo con il Pvc, lo considerano un materiale sintetico. In realtà, si ottiene mescolando sughero in polvere a olio di lino, resina di legno, farina di legno e gesso, il tutto pressato su un sostegno di tela o di juta. Posato sul pavimento, offre ottime garanzie di resistenza e versatilità.

Condizionatori
I condizionatori non possono essere definiti come una fonte di climatizzazione naturale, ma nei paesi dal clima torrido sono indispensabili, almeno in certi periodi dell'anno. Premesso che andrebbero messi in funzione solo nei casi di caldo eccessivo (oltre i 27-29 gradi), occorre avere l'accortezza di non abbassare troppo la temperatura: la differenza non dovrebbe superare i 7 gradi. Se, per esempio, la temperatura esterna è di 36 gradi, il climatizzatore dovrebbe essere tarato a non meno di 28/29 gradi, con attenzione particolare alla qualità e alla pulizia dei filtri, che dovrebbero eliminare pollini, batteri e acari. Poiché l'aria pura delle foreste è ricca di ioni negativi, mentre quella climatizzata ne è totalmente impoverita avendo addirittura un eccesso di ioni positivi, l'aria climatizzata dovrebbe essere abbondantemente ionizzata prima di essere immessa nell'ambiente.
A questo scopo l'ambiente climatizzato dovrebbe essere ricco di piante che contribuiscono a garantire questo equilibrio di ioni e la mantengono giusta umidità.

L'inquinamento elettromagnetico
I campi elettromagnetici sono radiazioni naturalmente prodotte dalla Terra e da tutti gli esseri viventi. Tra gli esseri umani e il campo elettromagnetico naturale si instaura un equilibrio che può essere, però, modificato dalle più diverse ragioni con effetti nocivi: l'inquinamento elettromagnetico è, quindi, in grado alla lunga di alterare le cellule di un organismo. Il nostro corpo è sensibile alle alterazioni artificiali prodotte dagli impianti elettrici delle case, dagli elettrodomestici, dai ripetitori tv, dai telefonini e da tutto quello che emette onde elettromagnetiche.
I campi magnetici provocati dai cavi della corrente e dalle prese nei muri possono essere ridimensionati. Con la casa in costruzione o dovendo rifare l'impianto elettrico, scegliere un impianto "a stella": ogni punto luce deve essere cioè raggiunto da un cavo schermato che arrivi direttamente dal contatore senza passare da un altro punto luce. Questo sistema, evitando un circuito di corrente, riduce anche i campi elettromagnetici. Se la casa non è nuova, si può fare installare un disgiuntore, un sistema che toglie la corrente a 220 V all'impianto elettrico quando non viene utilizzato senza privare di alimentazione le prese sempre attive, come quelle del frigorifero.
Come proteggersi
In cucina, mettere sempre il motore degli elettrodomestici appoggiato alla parete: così la maggior parte delle onde emesse viene assorbita e non si disperde nell'ambiente; attenzione, però, a non posizionarli in direzione dalla camera da letto. Non lasciare il televisore o lo stereo accesi a vuoto e neanche in posizione di "stand-by". No a tv e computer in camera da letto. Meglio evitare coperte termiche o sveglie elettriche. Contro l'inquinamento elettromagnetico è opportuno controllare sempre il grado di umidità. L'aria secca, ricca di ioni positivi, favorisce la conduzione di cariche elettriche. Il grado di umidità ideale di un a casa (si verifica con un igrometro) è compreso fra il 40 e il 60 per cento. Anche l'utilizzo di uno ionizzatore aiuta a rendere l'aria meno elettrica: genera, infatti ioni negativi e contribuisce a migliorare la qualità dell'aria, portando fra l'altro a terra anche la polvere sospesa: a questo caso molto utili lampade di salgemma (sale di miniera), che per il calore della lampadina che contengono emettono ioni negativi che vanno a neutralizzare l'eccesso di quelli positivi presenti nelle case. La carenza di ioni negativi influisce sul nostro corpo, rendendoci nervosi, irritabili giù di tono e predisponendoci alle malattie delle vie respiratorie.

Il radon
È un gas radioattivo naturale, privo di odore e colore, prodotto dalla crosta terrestre, dalle rocce e dalle falde idriche. Le particelle sprigionate dal radon si legano a quelle delle polvere e vengono inalate attraverso il respiro. La sua inalazione prolungata a forti concentrazione è dannosa per l'uomo e potrebbe provocare problemi respiratori, danni al tessuto polmonare, sino a leucemie e tumori. In casa il radon può essere sprigionato dall'acqua dei rubinetti e dai vari materiali edili utilizzati per la costruzione, anche quelli naturali. I locali più a rischio sono sempre quelli più vicini al terreno, scantinati, locali interrati, appartamenti al pianoterra. Come proteggersi? Arieggiare la casa il più possibile. Facendo scorrere l'acqua nella vasca da bagno, tenere la porta o la finestra aperta. I locali seminterrati andrebbero muniti di vespaio, un'intercapedine tra terreno e pavimento, che comunica con l'esterno e garantisce un'adeguata areazione. Nelle tavernette installare una ventola a funzionamento automatico (regolata con un timer secondo le necessità).

La formaldeide
È una sostanza insidiosa per la salute: in concentrazioni alte, provoca irritazione alla gola, al naso e lacrimazione agli occhi, eczemi alla pelle. Nelle abitazioni, viene sprigionata dalle resine utilizzate nella produzione delle colle e delle vernici per i mobili in compensato e in truciolato. Meglio, allora, arredare la casa con mobili in legno massiccio. Altrimenti far verniciare i mobili già presenti con speciali vernici atossiche che creano una barriera con l'esterno, riducendo il pericolo di esalazioni nocive. Tenere bassa la temperatura: il calore, infatti, favorisce lo svilupparsi e il diffondersi di questo gas.

Sfruttare l'energia "pulita"
Il risparmio energetico può essere possibile anche utilizzando una speciale "pompa di calore" al posto della caldaia a gas, con un risparmio energetico del 30-40 per cento, e con lo sfruttamento di due fonti alternative: il calore solare per riscaldare i locali interni e l'energia eolica (prodotta dal vento) per garantire parte dell'illuminazione. Sulla facciata della casa rivolta a sud (che gode di più ore di sole) si possono posizionare pannelli solari. Questi sono percorsi da una serpentina dove viene fatta scorrere acqua, e sono in grado di "catturare" i raggi solari e scaldare l'acqua che, attraverso tubi di rame, raggiunge il boiler. Si possono far installare anche pannelli solari che scaldano l'aria che li attraversa per trasmetterla, poi, all'interno della casa mediante griglie posizionate all'altezza di ciascun piano.
Sopra le finestre dei primi piani si possono, invece, porre dei particolari prismi solari: si tratta di piccole serre che comunicano all'interno della casa grazie a due griglie. Da una entra l'aria calda che va a scaldare la casa, dall'altra esce nel prisma l'aria fredda.
Al piano terra, infine, potrebbe trovare posto una grande serra, che funziona in maniera analoga ai prismi solari posti fra i piani superiori.
Nelle regioni caratterizzate da clima ventoso, l'energia eolica consente di risparmiare sul consumo di energia elettrica. Sul tetto della casa, quando consentito, potrebbe essere realizzata una ruota con delle pale, del diametro di circa un metro e mezzo. La ruota girando, produce energia "meccanica" che viene poi trasformata in energia elettrica da una dinamo. Questa è in grado di far fronte a parte del fabbisogno necessario per l'illuminazione della casa, anche se la scelta dei classici pannelli fotovoltaici appare più economica e pratica. Ricordiamo infine che tutta l'energia prodotta autonomamente viene oggi scalata dai consumi personali o addirittura, se in esubero, pagata dall'azienda elettrica.

I colori delle pareti
In una casa biocompatibile è molto importante anche la scelta dei colori. Questi, infatti, attraverso la vista, sono in grado di stimolare positivamente aspetti del nostro corpo, soprattutto l'apparato neuroendocrino. L'azzurro e il rosa generano una sensazione di rilassamento e sono, quindi, tinte ideali per le pareti delle camere da letto, l'ocra e il verde stimolano la digestione. Tappezzerie in paglia cinese o stoffe tesate alle pareti come nelle case nobiliari di un tempo, stimolano positivamente la vista ed il sistema nervoso. Pochi sanno, inoltre, che anche i quadri sprigionano energia, influendo sul nostro inconscio attraverso le immagini proposte. Sì, quindi, agli ambienti illuminati da riproduzioni di quadri famosi, quelli dei grandi paesaggisti dell'Ottocento o le Madonne del Raffaello, molto utili ai bambini timidi e introversi. I quadri vanno posti in evidenza sulle pareti verso le quali siamo spesso rivolti, sia in casa che in l'ufficio; da bandire soggetti macabri o rappresentazioni "aggressive". Ancora, è bene appagare il senso dell'olfatto. Una ciotola di fiori secchi (rigenerati una volta al mese) e gli oli essenziali hanno il potere di assorbire le impurità, l'umidità in eccesso e le tossine, mentre gli incensi sono ottimi per rilassare il sistema nervoso e disinfettare gli ambienti chiusi affollati da molte persone. Anche i cristalli naturali posti sui davanzali o illuminati da lampade alogene generano colori e campi magnetici positivi per la salute: geodi di ametiste, che stimolano l'intuito e la spiritualità o quarzi rosa che ci rilassano stimolando la nostra vita affettiva

Le piante che aiutano
Le piante, attraverso il meccanismo della fotosintesi, rappresentano una valida alternativa naturale ai depuratori e un supporto contro l'inquinamento "indoor", all'interno delle mura domestiche. Tramite gli stami, assorbono l'anidride carbonica e le altre sostanze nocive, che vengono inviate alle radici e poi neutralizzate, oltre ad emettere utilissimo ossigeno. Ci sono, però, piante con una capacità di purificazione maggiore e capaci di assorbire di più determinate sostanze invece di altre.
Ecco quelle più attive.
Contro la formaldeide: felce, palmetta, bambù, dracena, crisantemo, gerbera.
Contro l'ammoniaca (emanata da solette per pavimenti e deodoranti): palmetta, crisantemo, orchidea, tulipano.
Contro il benzene (solvente contenuto in benzina verde, vernici, materiali plastici, gomma sintetica): palmetta, bambù, dracena, crisantemo.

Sicurezza in ogni ambiente
Ciascun ambiente può nascondere rischi particolari. Ecco, stanza per stanza, le precauzioni da prendere per il nostro benessere.
Cucina: spesso i suoi mobili sono costruiti in truciolato, che potrebbe emanare esalazioni nocive. Per questo è indispensabile arieggiare sempre il più possibile questo locale, o far "incapsulare" i mobiletti con una verniciatura a base di sostanze atossiche. Un altro problema potenziale è costituito dall'ossido di carbonio. Questo gas di scarto prodotto nella combustione necessaria alla cottura sui fornelli, deve essere disperso. Quando siamo ai fornelli, lasciare sempre uno spiraglio di finestra socchiuso oltre ad azionare una vera cappa di aspirazione fumi. Accertarsi che la guarnizione del forno a microonde resti a tenuta perfetta, per evitare che le microonde vengano disperse nell'ambiente. In cucina c'è, poi, una altissima concentrazione di elettrodomestici, la prima fonte di inquinamento elettromagnetico. Come tutelarsi? Usandoli il minimo indispensabile ed evitando che la loro parte posteriore "punti" su un luogo di passaggio.
Bagno: l'applicazione delle piastrelle in ceramica deve arrivare al massimo ai 2/3 di altezza: la parte finale dei muri e il soffitto vanno lasciati liberi di traspirare. La stanza da bagno, complici umidità e vapore, è ad alto rischio radon. Quando teniamo a lungo aperta l'acqua calda, lasciamo sempre uno spiraglio aperto. Oppure può esser fatta installare una piccola presa d'aria esterna sul muro.
Camera da letto: no alla presenza di tv, computer, stereo e radiosveglie: comunque questi apparecchi vanno posti in modo che l'emissione maggiore di onde (che arriva dal retro) non sia indirizzata direttamente vero il letto. Fare installare un disgiuntore, che toglie la tensione dall'impianto elettrico quando non è utilizzato. Attenzione ai vestiti freschi di tintoria, che possono sprigionare esalazioni nocive: vanno lasciati all'aria almeno 12 ore prima di essere riposti nell'armadio. Qui la temperatura ideale non supererà i 18-20 gradi e l'umidità dovrà essere assicurata da un umidificatore o anche dalle semplici vaschette da applicare ai caloriferi. Per il materasso, i migliori sono i modelli in lattice o lana e la biancheria da letto sarà in fibra naturale (lino, cotone). L'isolamento acustico è assicurato da doppi vetri, ma si possono anche rivestire le pareti con stoffe (impermeabilizzate per respingere polvere e acari) oppure predisporre un rivestimento in sughero.